Le multe in base al reddito: arriva l’idea rivoluzionaria per tutti i trasgressori. Un metodo che si sta rivelando molto efficace

Le multe sono di certo una delle sorprese più brutte che un’automobilista possa mai ritrovare nella casella della posta. Si riconoscono subito, da lontano: sono di colore verde generalmente e già sai che quella busta è una “lettera di punizione”. Al giorno d’oggi, peraltro, le multe arrivano anche via pec: si apre la posta per controllarla e si ha l’amara sorpresa.
In Italia, peraltro, con la riforma del Codice della Strada voluto dal Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, le pene pecuniarie sono anche aumentate per alcune infrazioni. Dalla guida sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti fino al divieto di sosta, all’eccesso di velocità ed alla guida con il cellulare in mano o vicino all’orecchio.
Insomma, situazioni molto pericolose che possono essere rischiose anche per la salute e la vita degli altri conducenti. Da qui la decisione di inasprire le sanzioni economiche, con i trasgressori chiamati a dover sborsare diverse centinaia di euro oltre che vedersi sottrarre molti punti dalla patente.
Multe in base al reddito: stangata per i milionari
C’è però chi commina sanzioni amministrative secondo un altro criterio, forse più meritocratico dal punto di vista economico. In Finlandia si calcola la multa in base al reddito. L’obiettivo è semplice: far sì che la multa abbia lo stesso peso per chiunque, indipendentemente dal portafoglio. Per questo motivo alcuni milionari hanno finito per pagare oltre 120.000 euro per un singolo eccesso di velocità.

D’altronde un centinaio di euro può essere una multa elevata per un cittadino della classe media e poco più che spiccioli per un milionario. Da qui la rivoluzione adottando un sistema che faccia sentire lo stesso peso a tutti gli automobilisti. E così nel Paese scandinavo si calcola il reddito oltre all’infrazione commessa: è quinti capitato che un dirigente di Nokia fosse costretto a sborsare 116mila euro per eccesso di velocità, 5.000 in meno di un altro trasgressore che superava di 25 km/h il limite.
L’obiettivo finale è ovviamente la sicurezza, ecco perché anche i ricchi devono poter sentire il peso di una multa così elevata. Il risultato, però, parla decisamente chiaro: la Finlandia ha uno dei tassi di mortalità più bassi del mondo ed il suo sistema è studiato e preso da esempio da altri Paesi come Svizzera, Danimarca e Germania pronte ad adottare la stessa legge.





