L’attore comico e la facilità di far commuovere, non accade al contrario: le parole di Panariello e non solo

Far ridere è molto più difficile che far piangere, ma il punto che vogliamo elaborare oggi non è questo. Vogliamo spiegare perché per un attore comico è più facile fare parti drammatiche che per un interprete tragico andare a provocare ilarità.

Le parole di Giorgio Panariello, attore, comico e presentatore, fanno riflettere e sicuramente sono un indizio sul quale si deve lavorare a fondo.

Panariello serio
L’attore comico e la facilità di far commuovere, non accade al contrario: le parole di Panariello e non solo (ANSA) camelio.it

Intervistato da Leggo, l’attore toscano ha specificato: “Sono un comico perché drammatico e malinconico“. Questo è un parere generalizzato negli appassionati cinema e che anche la critica molto spesso evidenzia, anche perché è un’evidenza che può emergere guardando anche un semplice film, rendendosi conto di un semplice personaggio.

Far ridere è più difficile che far piangere, l’abbiamo già detto, ma sicuramente chi sa far ridere sa fare anche piangere, il contrario, invece, è molto più complesso da trovare. Oggi vi facciamo alcuni esempi che possono raccontare come il cinema alle volte ci ha regalato dei colpi di scena incredibili e personaggi che facevano ridere tantissimo si sono prestati anche a ruoli ben più drammatici e complessi.

Attori comici che sanno far piangere

Partiamo dal Jim Carrey, noto anche all’inizio come faccia di gomma per il ruolo Nace Ventura, un attore poliedrico che faceva ridere per la sua mimica e per il suo modo di fare. È un attore che nel corso del tempo ha dimostrato di saper interpretare anche ruoli drammatici con grandissima efficacia. Basti pensare a The Truman Show, o ancora di più a Man on the Moon, ruoli che hanno tirato fuori un Jim Carrey diverso, in un uomo anche colpito da diverse situazioni emotive molto particolari e forti e difficili da affrontare. Ma non solo Jim Carrey.

jim carrey sorride
Attori comici che sanno far piangere (ANSA) camelio.it

Basta pensare a Alberto Sordi, un attore incredibile, protagonista di tantissime commedie all’italiana, ma abile anche in ruoli drammatici, basti pensare a Detenuto in attesa di giudizio, oppure a Un Borghese piccolo piccolo, e poi ancora a tanti altri.

Pensate a Jerry Calà, tutti lo ricordate per Libidine, Maracaibo, le battute, le donne, le emozioni, le risate, la spiaggia, il mare, ma avete mai visto Il Diario di un Vizio di Marco Ferreri? Lì interpreta un ruolo drammatico davvero toccante, e anche sotto zero un altro spaccato di un suo modo di fare cinema che conquista.

Gli esempi sono a non finire, pensate a Roberto Benigni e La vita è bella, oppure all’ironia tagliente di Woody Allen che sfiora più volte il dramma rispetto alla comicità. Sono film tutti da vedere, personaggi da ammirare, ma di certo trovare un attore drammatico che ha sempre fatto film drammatici, che fa una svolta comica, è molto più difficile che il contrario. Cristian De Sica lo dimostra.

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