Paulo Dybala non riesce a smettere di stupire, ma in negativo. La rottura con Gian Piero Gasperini e le parole al vetriolo della Joya lasciano tutti senza parole.
Il giorno dopo la tragi-comica sconfitta della squadra giallorossa contro il Viktoria Plzen si torna a parlare di una situazione che è definita ormai logora sotto ogni punto di vista.
Subito dopo il ko in Europa League il calciatore numero 21 della Roma, prestazione di una prestazione al di sotto delle aspettative, specifica ai microfoni di Sky alla fine della partita: “Ci è mancata cattiveria, siamo entrati troppo mosci e non è la prima volta. Se non diventiamo più cattivi non vinceremo molte partite. È brutto dirlo ma è così. In settimana ci diciamo le cose, vediamo i video ma poi non riusciamo a metterle in campo. Abbiamo subito due gol in 20 minuti e poi è difficile rimontare in Europa. Se sottovaluti le partite succede questo contro squadre che corrono e combattono. Ora non dobbiamo demoralizzarci, in campionato siamo secondi e dobbiamo sfruttare le cose positive“.
Sono parole da considerarsi inaccettabili e che di fatto confermano la mancanza di leadership del calciatore che è sempre pronto a scaricare responsabilità sugli altri. E non dimentichiamoci, anche ieri non ha inciso al di là del superfluo rigore in attesa del prossimo infortunio muscolare.
Il primo a cui non hanno fatto piacere le parole di Paulo Dybala dopo Roma-Viktoria Plzen è proprio Gian Piero Gasperini. Il calciatore argentino e il tecnico sembrano arrivati davvero a una situazione di stallo da cui è difficile uscire e presto potrebbero arrivare anche delle conseguenze non di poco conto.
I dati sono impietosi e peggiorano partita dopo partita, prima del trittico con Fiorentina, Inter e Viktoria Plzen, dove comunque la presenza di Dybala ha portato un deficit nei risultati e non un surplus come molti si aspettano, ci dicevano che nel 2025 in Serie A il calciatore aveva segnato un gol e fatto due assist entrando ogni 188 minuti in un’azione da gol.
Ha giocato il 25.06% dei minuti e con lui la squadra è a una media di 2.16, scendendo da quei 2.52 che in questo anno solare realizza quando non c’è lui. Si tratta sicuramente di numeri schiaccianti e che ci lasciano senza parole, che ci dimostrano come forse è davvero arrivato il momento di smetterla di prendersi in giro e di lasciar partire Paulo verso la sua prossima avventura, di sicuro non nel calcio che conta.
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