Arriva l’arresto di un professionista che gioca in Serie A, oggi vi sveliamo tutto più da vicino di una delle notizie del giorno. Cosa è accaduto?
È la notizia del giorno e ha spiazzato un po’ tutti, andiamo a scoprire più da vicino quello che è accaduto consapevoli di una situazione alquanto particolare.

Protagonista è Luca Vildoza che è stato arrestato insieme alla moglie, e poi rimesso in libertà, durante la notte del 15 ottobre dalla polizia a Bologna. L’accusa è quella di aver aggredito un’operatrice sanitaria. Su Leggo leggiamo che l’uomo avrebbe ostacolato, con la fidanzata, la marcia dell’ambulanza che si stava muovendo verso un’emergenza e poi, dopo che l’operatrice scesa chiedeva spiegazioni, si sarebbe reso protagonista di una vera e propria aggressione.
Si parla dell’operatrice afferrata per i capelli e per il collo con il giocatore di pallacanestro che l’avrebbe afferrata per il braccio sollevandola per il collo. Evidenziamo tutti i condizionali del caso per specificare che sarà la giustizia a giudicare davvero cosa è accaduto. La Procura, intanto, ha rinunciato al processo in direttissima, lasciando i due liberi per poi evidenziare lo studio di altre dinamiche.
L’avvocato Mattia Grassani, difensore del playmaker della Virtus, ha specificato che i fatti non sarebbero quelli emersi in un primo momento. Intanto Vildoza è tornato tranquillamente ad allenarsi con la sua squadra attesa da una gara contro Asvel Lione in Francia.
Professionista che gioca in Serie A arrestato, ecco cosa è accaduto
Andiamo dunque ad approfondire alcuni aspetti legati proprio all‘arresto e rilascio di Luca Vildoza che è stato accusato di lesioni personali cagionate a personale sanitario. A intervenire è stata una volante dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico Questura a seguito di una segnalazione.

Il tutto si è verificato all’angolo tra i viali e via Calori in direzione Porta San Felice alle 23.00 del 15 ottobre. L’evento è accaduto subito dopo la fine della sfida di Eurolega vinta dalla Virtus Bologna contro Milano.
La Questura ha evidenziato che i paramedici hanno riferito di essere stati avvicinati da un’auto nera il cui conducente inveiva nei loro confronti. I paramedici hanno poi specificato di aver ignorato le provocazioni per cercare di svolgere il servizio, mentre l’autovettura continuava a impedirne il movimento così una delle operatrici, una donna di 55 anni, era scesa a chiedere spiegazioni per poi essere aggredita.
Gli altri operatori hanno interrotto l’aggressione raggiunti poi subito dopo dalle Volanti.





