Pagelle Roma-Lilla: Ferguson male, ma Dovbyk è 3!

Ecco le pagelle di Roma-Lilla, gara valida per la seconda giornata di Europa League e prima in casa per i giallorossi.

Il match ha mostrato molto materiale sul quale dovrà ancora lavorare Gian Piero Gasperini. Nonostante questo si sono viste anche delle cose interessanti.

ndicka e el alanyoui
Pagelle Roma-Lilla (ANSA) Camelio.it

Svilar 7,5: ancora il migliore in campo

Celik 7: il migliore come quasi sempre

Hermoso 5: un bradipo è più veloce
(57′ Mancini 6): fa il suo

Ndicka 6,5: garanzia

Wesley 6,5: sprazzi da brasiliano

El Aynaoui 7: il giocatore c’è e si vede

Cristante 6,5: voto fisso
(71′ Kone sv)

Pellegrini 5,5: spremuto
(57′ El Shaarawy 4,5): nullo

Tsimilas 4: errore da dilettante
(46′ Rensch 6): buono per tutte le stagioni

Soulé 4: rigore da Frosinone

Ferguson 5: ectoplasma
(82′ Dovbyk 2): preferisco non commentare

Gasperini 6: Incolpevole

La Roma di Gian Piero Gasperini scivola in casa in una gara che ha molto ricordato questo inizio di stagione, poca concentrazione, poche idee e poche occasioni. Puniti per una disattenzione della difesa nel primo tempo i giallorossi provano a rialzare la testa senza riuscirci e si divorano anche il rigore del potenziale 1-1 in una maniera clamorosa. Tira Dovbyk e sbaglia, l’arbitro glielo fa ripetere e sbaglia ancora e ancora viene ripetuto, per un’altra infrazione, allora va sul dischetto Soulè e sbaglia anche lui. Atteggiamento da dilettanti.

Roma-Lilla, cosa accade ai giallorossi?

Ma cosa è accaduto alla Roma? La gara con il Lilla è un po’ lo specchio della stagione, fatto di tanti risultati raggiunti all’ultimo, un primo posto in classifica alla quinta giornata, ma anche di tanti, troppi punti di domanda.

La Roma, infatti, non ha mai convinto nemmeno quando ha vinto il derby contro la Lazio o quando ha vinto la sfida contro il Verona. Spesso però, in un modo o nell’altro, la squadra giallorossa era riuscita a portare a casa i tre punti o almeno il pareggio. Oggi arriva una sconfitta, un po’ come accaduto contro il Torino due settimane fa, e non c’è nulla da salvare.

Non si salva il gioco, non si salva la determinazione dei calciatori, né la voglia di mettersi in evidenza dei vari componenti del gruppo. È mancata la corsa, la precisione, l’attenzione, il modo di stare in campo e la voglia di fare risultato. Non sono arrivati non solo i gol, ma proprio il giusto peso ai particolari, l’attenzione che era quello che si pretendeva.

Vedremo cosa accadrà ora, ma la sfida contro la Fiorentina di domenica, nonostante il percorso finora della viola, non può che fare paura.

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