Gasperini e quel retroscena che non tutti sanno: la caratteristica che mette in crisi le dirigenze

Gian Piero Gasperini ha iniziato con una vittoria la sua avventura alla Roma: la caratteristica dell’allenatore che manda in crisi le dirigenze

Gian Piero Gasperini applaude
Gasperini e quel retroscena che non tutti sanno: la caratteristica che mette in crisi le dirigenze (Ansa Foto) – Camelio

Il nuovo corso targato Gian Piero Gasperini è partito decisamente bene. Una vittoria contro il Bologna, la squadra che pochi mesi ha ha vinto la Coppa Italia in una gara che all’esordio poteva mostrare diverse insidie. Ed invece i giallorossi con una rete di Wesley, uno dei nuovi acquisti, hanno conquistato bottino pieno e dato una bella prova all’esordio.

Un inizio positivo insomma per una Roma che deve essere ancora completata nell’organico. Il tecnico l’ha peraltro ribadito a più riprese spiegando anche come la squadra vada rinforzata, pur meravigliandosi per un mercato che fin qui non l’ha soddisfatto appieno. E proprio per quanto riguarda il mercato che Gasperini è un tecnico decisamente “pignolo”.

Come ogni buon allenatore, ha indicato dei profili da acquistare alla dirigenza con relative alternative al fine di agevolare al massimo il compito del direttore sportivo. Già, peccato che Gasp riesca a “fissarsi” su un tipo di calciatore quasi senza scostarsi dal suo piano principale.

Gasperini e la “fissa” sugli acquisti: adesso tocca a Sancho

Una caratteristica, questa, che lo contraddistingue già ai tempi dell’Atalanta. Nei nove anni vissuti a Bergamo, spesso è stato accontentato dai Percassi, anche perché capace di conquistare cinque volte la qualificazione alla Champions League negli ultimi sette anni.

E, quando non ha disputato la massima competizione europea, ha vinto l’Europa League, un traguardo anche solo impossibile da immaginare per un tifoso della Dea.

Jadon Sancho in azione contro il Betis Siviglia
Gasperini e la “fissa” sugli acquisti: adesso tocca a Sancho (Ansa Foto) – Camelio

Come detto, quando Gasperini va “in fissa” per un calciatore, difficilmente poi accetta un piano B. A Bergamo, tutti ricordano quanto abbia chiesto ed ottenuto Jeremy Boga, considerato all’epoca l’esterno perfetto per il suo gioco sulle fasce. L’ivoriano attualmente al Nizza fu pagato 25 milioni e si rivelò poi un acquisto fallimentare per l’apporto che ha dato alla Dea.

Una vera e propria presa di posizione che, a vedere la carriera di Gasperini, sembra quasi illogica: il tecnico di Grugliasco, infatti, ha il “potere” di migliorare i calciatori che allena e proprio questa sua peculiarità, negli anni, ha fatto decisamente le fortune dell’Atalanta.

Analoga situazione è accaduta con Wesley. Gasperini avrebbe voluto il brasiliano già due stagioni fa all’Atalanta e, arrivato a Trigoria, ha nuovamente sponsorizzato l’esterno alla dirigenza giallorossa. Un’operazione da 25 milioni più 5 di bonus per accontentare l’allenatore. Il calciatore, però, sta già dando i primi dividendi visto il gol al Bologna.

La nuova “fissa” di Gasperini è però ora Jadon Sancho. L’operazione per quanto riguarda l’esterno inglese è fin troppo onerosa per le casse della Roma. Tra cartellino, commissioni agli agenti e stipendio al calciatore si tratta infatti di investire circa 83 milioni di euro, una cifra davvero elevatissima.

Gasp vuole a tutti i costi l’inglese tanto da costringere i Friedkin a scendere in campo dopo il no del calciatore solo mercoledì scorso: la proprietà della Roma dovrà ora alzare la posta per convincere l’esterno, per un esborso economico che lascia molti dubbi e perplessità.

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