Roma prigioniera dei suoi ingaggi: Dybala e non solo frenano il nuovo corso

La squadra giallorossa ha dato il via al nuovo corso orchestrato da Gasperini ma è prigioniera dei suoi ingaggi: non solo Dybala

Paulo Dybala in panchina
Roma prigioniera dei suoi ingaggi: Dybala e non solo frenano il nuovo corso (Ansa Foto) – Camelio

La Roma ha battuto il Lens con il punteggio di 2-0 ed a prendersi la scena è stato senza dubbio Matias Soulé. Il trequartista argentino, insieme a Baldanzi, è stato colui che ha creato più pericoli alla difesa dei francesi e Gasperini sembra aver già deciso su chi puntare ad occhi chiusi per il suo nuovo corso.

Soulé ha anche battuto tutti i calci di punizione, un qualcosa che è sempre spettato a Dybala quando in campo. Che sia anche un primo segnale di un cambiamento di gerarchie? Di certo c’è che Dybala non era in campo. Si è aggregato al gruppo ma l’argentino era indisponibile ed ha continuato con il lavoro specifico di recupero dall’infortunio. Di fatto, il dirigente accompagnatore più pagato nella storia del calcio.

Il calciatore più pagato della rosa ancora alle prese con noie muscolari, un limite che di fatto ha condizionato tutta la sua carriera. Ed anche a Roma non è certo andata meglio, anzi. Insieme a lui, indisponibile anche Lorenzo Pellegrini, il capitano, colui che dovrebbe essere il simbolo della Roma, alle prese peraltro con un rinnovo di contratto che tarda ad arrivare e con un caso che più intricato non si può.

Roma, la zavorra dei contratti lunghi ed onerosi

Il capitano è rimasto a Roma a lavorare: ciò significa che la Roma aveva indisponibili ben 28 milioni di euro lordi di ingaggio. Assenze pesanti, non da poco, ma Gasp sembra aver trovato la chiave giusta. E chissà che non sia quella definitiva. La Roma, d’altronde, ha dato il via ad un nuovo progetto e ciò significa anche potare i rami secchi.

Renato Sanches in azione
Roma, la zavorra dei contratti lunghi ed onerosi (Ansa Foto) – Camelio.it

In questo momento la società giallorossa è prigioniera dei suoi contratti lunghi ed onerosi, retaggio della gestione di Mourinho a dir poco scellerata. Il tecnico portoghese, per vincere da subito, aveva chiesto una sorta di instant team, rinforzi in grado di colpire l’obiettivo.

Ed invece con il lusitano è arrivata solo una Conference League oltre ad una finale di Europa League ma soprattutto l’assenza sistematica dalla Champions League, con la squadra mai in grado di raggiungere la qualificazione. La Roma, di certo, ha una presa di coscienza ben chiara: non saranno più effettuate operazioni di tal genere.

Basti pensare all’ingaggio di Lukaku, ma anche allo stesso Dybala. E se l’argentino è ormai l’ultimo “superstite” di quella gestione scellerata, impossibile dimenticare Wijnaldum e Renato Sanches, due delle più grandi delusioni nella storia recente del club giallorosso.

Per non parlare di Rui Patricio, acquistato per 13,5 milioni di uro a 33 anni e con un contratto in scadenza: un’operazione orchestrata da Jorge Mendes procuratore sia del portiere che dell’allenatore.

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