L’acqua è un bene prezioso che non va assolutamente sprecato: eppure a Roma succede proprio il contrario, la realtà è allucinante
“Chiudi sempre l’acqua bene, accertati che nemmeno le gocce fuoriescono dal rubinetto“. Quante volte abbiamo sentito questa frase? Tantissime, forse migliaia tra i nostri genitori ed il claim in tv nelle pubblicità progresso. D’altronde l’acqua è il bene più prezioso presente sulla Terra e senza di essa non si potrebbe vivere.
Senza dubbio una fortuna, per noi italiani, è poterne disporre in grande quantità. Un po’ come accade in tutti i Paesi industrializzati del mondo. Un bene comune forse fin troppo spesso sottovalutato, proprio perché è a nostra disposizione a piacimento. Una fortuna che, purtroppo, non possono avere tutti.
Abbiamo negli occhi nitidamente ciò che sta accadendo nelle zone di guerra al giorno d’oggi, ma anche ciò che accade nei Paesi del Terzo Mondo, dove l’acqua è un vero e proprio bene di lusso. Ecco, servirebbe un po’ di buon senso e, magari, guardare oltre il proprio orticello per capire l’importanza di tutto quello che abbiamo a disposizione.
A Roma, invece, non accade così. L’amministrazione comunale che dovrebbe dare il buon esempio, è invece la prima che si industria nello spreco d’acqua. Come? Attraverso i “nasoni”, le cosiddette fontanelle che invadono Roma quasi ad ogni strada. Sgorgano acqua a getto continuo, rigorosamente potabile e di certo almeno una volta nella vita chi è passato per le strade della Capitale avrà bevuto un sorso.
Lo sgorgare senza sosta, però, crea un problema di non poco conto: quello dello spreco d’acqua. Le piastre dove dovrebbe scendere l’acqua sono spesso sature, inutilizzabili perché colme di foglie o quant’altro, situazione dovuta ovviamente alla cattiva gestione dei nasoni da parte del comune.
E così, a raccogliere l’acqua che sgorga, vi sono secchi improvvisati che, naturalmente, si riempiono fino a traboccare, sversando l’acqua in esubero sul marciapiede o direttamente per strada, come documentato ampiamente in questa immagine. Acqua potabile che in alcuni Paesi non hanno nemmeno a disposizione.
E allora, ogni tanto non sarebbe male porsi una mano sulla coscienza e provare a trovare soluzioni alternative, a rimediare. Come? Beh, magari si potrebbe installare un sensore che faccia sgorgare l’acqua all’approssimarsi della persona intenta a bere o magari un bottone da spingere per far uscire l’acqua.
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